martedì 23 luglio 2013

Trasferirsi in Brasile: i passi e le scelte da compiere

La voglia di cambiare
Siete stanchi dell'Italia? Avete bisogno di cambiare vita? Siete stufi di gente che si lamenta tutti i giorni per quello che non è e avrebbe potuto essere o fare? Bene, avete già compiuto il primo passo per lasciare l'Italia.
Ma dove andare? Esiste un Paese dove vivere una vita più umana, senza doversi ritrovare in mezzi ad estranei completamente diversi da voi e che vi guardano in cagnesco? In Asia e in Africa sarete sempre "stranieri", la cultura di tutti gli Stati di quei continenti è troppo diversa e lontana dalla nostra. Per carità, c'è chi diventa buddista o induista e cambia completamente vita. Ma io voglio considerare il 99% delle persone, gli italiani di tutte le età delusi dal loro Paese.
Non voglio qui dire che l'Italia è un Paese di persone tristi e senza speranza; solo che in molte località (io sono di una piccola città del centro) trovare la maniera di vivere, lavorare e, soprattutto, incontrare e conoscere persone con cui passare del tempo, invece di stare nelle proprie case, ipnotizzati dalle droghe multimediali dei computer, può diventare complicato e la vita appare sempre più monotona.

Analizzate la vostra vita e fatevi i conti in tasca
Siete singol? Avete una famiglia? Genitori anziani? Non basta avere un conto in banca consistente: non bisogna sottovalutare le difficoltà di adattamento e le reali motivazione che stanno alla base di una nostra insoddisfazione o voglia di cambiare. A volte, fuggiamo da delusioni sentimentali o lavorative e pensiamo di poter risolvere tutto solo cambiando terra: sappiate che i problemi e le ferite ve le porterete addosso, la soluzione è guardarli in faccia e superarli, non cercare semplicemente di non pensarci più.
Se, ad esempio, siete reduci da un fallimento "amoroso", come una separazione o un divorzio, aspettare del tempo prima di gettarsi fra le braccia di qualcun altro può essere l'occasione per capire in cosa cambiare nella prossima relazione; oppure, prendersi un periodo di tempo per dedicarsi agli altri: molte volte siamo troppo egocentrici e pensare anche ad altro può aiutarci a capire meglio noi stessi.
Detto ciò, dobbiamo analizzare la sostenibiltà finanziaria del nostro sogno-progetto, considerando pure che il Brasile non è poi così economico. Molto dipende dalle nostre esigenze: anche in Italia c'è chi vive con 400 Euro al mese e chi non gliene bastano 1.500. Se proprio vogliamo stabilire un tetto minimo per la sopravvivenza in una città del Nord-Est, potremmo aggirarci sui 400 Euro per una persona (a Luglio 2013, con cambio Euro-Real 2.95) che non vada al ristorante e show, non abbia un'automobile e, possibilmente, non abiti in un quartiere turistico. Che vita triste!, direte. A Salvador esistono cinema d'essai con ingresso gratuito e numerosi concerti gratuiti (senza citare il carnevale), non è mica l'Italia, dove si paga (salato) per rinchiudersi in una discoteca!

Evitare le illusioni
Non esistono Paesi o donne/uomini migliori: esistono Paesi con persone che, per cultura, storia e condizione economica, possono, a seconda del nostro carattere e della nostra storia personale, combinare meglio con noi stessi. Ad esempio, parlando di donne, non è che le brasiliane siano migliori: ne conosco molte insopportabili, terribilmente vanitose o alla ricerca del primo italiano da "spellare"; ma, dall'altro lato, forse l'emancipazione femminile direi quasi "rabbiosa" del nostro Paese ha fatto sì che la donna e l'uomo competano agonisticamente sul lavoro, come a casa, su chi è più bravo ed efficiente. Quando poi in televisione, ma anche in giro, vediamo donne, a volte pure uomini, che si vendono per poco. Lo so, l'ho fatta troppo semplice ed ho parlato da uomo, ma non volevo offendere nessuno.

Prendersi una vacanza e decidere regione e quartiere
E' il modo migliore per non illudersi e non "ricamare" troppo sui nostri sogni. Prendetevi, lavoro permettendo, più tempo possibile. Il Brasile è un Paese immenso, con una varietà di climi e ritmi di vita per tutti i gusti. Se amate il caldo e il mare e volete spendere meno (rispetto a Rio), vi consiglio il Nord-Est e Salvador in particolare. Il clima sarà piacevole tutto l'anno ed incontrerete una varietà incredibile di frutti e verdure durante tutto l'anno. Sarà una bella sensazione passare il Natale al mare, o mangiare l'uva a Marzo, o pomodori (non di serra) tutto l'anno a 1 Real al chilo.
Inizialmente, fate pure la vita del turista, ma successivamente cercate di entrare nella mentalità di chi vive lì: andate a vedere un quartiere residenziale alla portata delle vostre tasche (vedete gli annunci su un giornale o sul sito di qualche immobiliare per capire in quale quartiere potreste stabilirvi) e chiedete o recatevi sul posto per vedere se è un luogo "vivibile".

Visto permanente
Avrete bisogno del visto solo per stare per più di tre mesi consecutivi in Brasile. Trascorsi questi, dovrete stare altri 3 mesi fuori dal Brasile, prima di poter rientrare per altri 3. Infatti, gli italiani possono permanere 90 giorni ogni 180, per un totale di 6 mesi l'anno.
Per maggiori info invito alla lettura del post specifico http://vivereasalvador.blogspot.com.br/2013/06/visti.html

Vivere di rendita
Se avete una rendita in Italia (pensione o affitto) consideratevi fortunati. Fate bene i conti con le vostre esigenze e vedete se la rendita è sufficiente a coprire tutte le spese. Siate previdenti, considerate sempre una spesa leggermente superiore a quella prevista. 
Se non avete una rendita, ma avete un appartamento o casa in Italia, potreste affittarlo; oppure verificate con il ricavato dell'eventuale vendita se potreste comprare una casa in Brasile per abitarci e una o due da affittare (vedi post specifico su acquisto casa http://vivereasalvador.blogspot.com.br/2013/06/comprare-casa-in-brasile.html).

Lavorare in Brasile

Lavorare come dipendenti non è semplice: l'ottenimento del visto di lavoro deve avvenire prima di entrare in Brasile, a meno di casi particolari (vedi sito consolato Roma http://www.consbrasroma.it/vistos/temporaneo.html).
La stragrande maggioranza di italiani emigrati in Brasile ha tentato l'avventura di un'attività in proprio: dall'import-export, al classico ristorante o pizzeria, dalla gelateria alla pousada. Vedrete voi stessi la fantasia dei nostri connazionali nell'inventarsi un mestiere. Proprio questo è il punto: non improvvisare, ma seguire comunque una qualche passione, dopo aver verificato la fattibilità del progetto. Molti connazionali, infatti, sono costretti a tornarsene in patria con la coda fra le gambe e diversi soldi in meno. Aprire un'attività in Brasile è sicuramente meno costoso che in Italia (non meno burocratico), ma non è comunque una passeggiata.
Sfruttate il periodo di vacanza e, una volta trasferiti, prendetevi del tempo e guardatevi sempre intorno, anche per capire le esigenze della città e del quartiere che avrete scelto. Conta poi moltissimo il target (in Brasile la popolazione è divisa in fasce di reddito): individuare la localizzazione in base alla fascia di reddito che volete raggiungere è il primo passo.
Quindi vedete la situazione del settore di mercato in cui volete entrare (quante altre attività uguali alla vostra esistono in zona, cosa fareste voi di differente, perché non ce ne sono in una certa zona, ecc.).
Sono restato molto sul generale; per maggiori dettagli potete cercare i post specifici linkati o anche commentare questo. 
Un saluto e alla prossima!

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