venerdì 12 luglio 2013

Il pubblico Ministero di Rio tenta di negare l'assistenza sanitaria ai pellegrini della GMG

Per il calcio non si bada a spese, si costruiscono stadi e si ferma un Paese nei giorni delle partite (e si lavora al rilento in quelli successivi e precedenti). Per un pellegrinaggio che riunisce i fedeli di una religione che accomuna circa il 17% della popolazione mondiale, si vogliono fare cause giudiziarie, e ad una settimana dall'evento.

Riporto l'articolo di VaticanInsider che spiega la polemica nata in questi giorni.

Brasile, l'assistenza sanitaria ha messo a rischio la Gmg


Momenti di tensione tra organizzatori e amministrazione locale di Rio sulle risorse destinate ai servizi per i giovani pellegrini


ANDRES BELTRAMO ALVAREZ
CITTÀ DEL VATICANO


La Giornata Mondiale della Gioventù di Río è salva, nonostante sia stata in pericolo negli ultimi giorni. Tutto è nato dalla polemica originata dalle risorse pubbliche destinate all’assistenza sanitaria dei pellegrini che giungeranno per l’appuntamento in programma dal 23 al 28 di luglio. Lo scorso martedì 9 luglio, il Pubblico Ministero di Río di Janeiro aveva promosso un’azione giudiziaria per evitare che i servizi sanitari destinati a due milioni di fedeli durante la GMG pesassero sulle casse pubbliche.

Il costo di quest’operazione è di 7.8 milioni di reali (circa 2.7 milioni di euro) era stato stanziato tramite un appalto pubblico. Sin dal inizio, il sindaco di Río, Eduardo Paes, aveva chiarito che le risorse sarebbero stati erogate prelevandole da un "tesoretto" delle casse cittadine. Ma il pubblico minsitero ha cercato di cancellare la proposta, obiettando che la GMG essendo un “evento privato” e non poteva essere finanziato con delle risorse pubbliche. La mossa giudiziaria ha provocato molta tensione tra gli organizzatori della GMG,  riaccendendo focolai di risentimento dopo le manifestazioni contro gli sprechi delle scorse settimane che hanno caratterizzato i giorni della Confederations Cup. La polemica per i servizi medici ha fatto crescere la preoccupazione per la sicurezza durante la visita del Papa mettendo a rischio il regolare svolgimento della GMG.

Per questo motivo, il comitato organizzazione di Rio 2013 ha risposto con un comunicato molto chiaro: “Il Pubblico ministero, periodicamente informato, insiste nel ignorare che le diverse richieste per realizzare la GMG 2013 a Río sono state formulate, nero su bianco, dal governo federale (sottoscritto dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva e ratificato dal presidente della República, Dilma Roussef), dal governo dello Stato e dalla Prefettura di Río de Janeiro”. Lo stesso testo indica che l’azione giudiziaria avrebbe potuto mettere in rischio l’appuntamento, fino alla “cancellazione totale o parziale degli eventi del programma”, insistendo sul fatto che la richiesta del pubblico ministero di Rio non prendeva in considerazione che la Giornata era paragonabile ad altri grandi eventi in programma nel Brasile, come Confederations Cup,  Mondiali di Calcio (2014) e i Giochi Olimpici (2016).

In considerazione dell'urgenza lla decisione della giustizia "carioca" è giunta in tempi record. Giovedì scorso il giudice responsabile, Roseli Nalin, ha stabilito la sospensione dell’impugnazione del Pubblico ministero di Rio e ha assecondato gli organizzatori della GMG, nonostante la sentenza di primo grado fosse ancora appellabile.

Decisivo il commento del giudice che ha dichiarato come “la divisione tra la Chiesa e lo Stato non possa assolvere la città di Rio nel affrontare certi servizi che saranno offerti ai partecipanti del evento, nonostante la connotazione religiosa dello stesso ”Negare l’assistenza sanitaria ai pellegrini, prosegue la nota “può generare una situazione di assoluta insicurezza e di discredito per il paese, oltre che nuocere migliaia di persone che verrano a Río di Janeiro per partecipare all' evento con la certezza che saranno loro assicurati i primari servizi si assistenza”.

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