mercoledì 26 marzo 2014

Vivere altrimenti parte 1: il progetto di Cristiano



Perché la vera rivoluzione parte dallo spirito

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Incontro Cristiano nel mese di Novembre del 2012 a Salvador; all'inizio non ci riconosciamo come italiani, poi chiaramente il sotaque, l'accento svela la nostra nazionalità comune, seppure con le diverse cadenze regionali, del veneto lui, della toscana io.
Cristiano ha 30 anni, e, fino a qualche anno fa, conduceva una vita tranquilla in Italia: un lavoro in una struttura sanitaria come operatore socio-sanitario, amici con cui uscire per divertirsi e non pensare a nulla... Ed un vuoto sempre più grande, che troverà nella fede il suo naturale punto di arrivo e pure di partenza per una nuova vita. 
Gli amici non lo capivano più e pian piano si è allontanato da chi non riteneva interessante parlare di bibbia, spiriti e teologia. 
Suo fratello lo accompagna in questo viaggio spirituale nel cristianesimo spiritista e, insieme, decidono di partire per il Brasile e vedere il da farsi, con il desiderio già in fase di maturazione di vivere lì e realizzare qualcosa che possa aiutare gli altri, non solo materialmente, ma, soprattutto spiritualmente.
Arriva così in Brasile e non si ferma ai luoghi turistici: va oltre l'apparenza, le cartoline e le comodità, fino ad arrivare nella Chapada Diamantina, regione interna nello stato di Bahia, a circa 400 km dalla capitale.
Paesaggi sconfinati, verde a perdita d'occhio, anche perché là c'è una grande riserva naturale.
La terra è fertile, la gente semplice e non si lamenta certo se non ha l'acqua in casa o se non ha l'automobile o se le strade sono sterrate e impercorribili quando piove forte, causa fango.
Qui Cris trova il luogo ideale per realizzare il suo progetto: con suo fratello acquista un bel terreno, a circa 15 km dal vicino paesino, a circa 500 km sul livello del mare. Il suo obiettivo è quello di realizzare un centro per il recupero di dipendenti da sostanze chimiche o alcool, integrando a questo la permacoltura, un metodo che non si limita ad un modo di coltivare la terra ma è una vera e propria progettazione del paesaggio in modo da rispettare l'ecosistema naturale e al tempo stesso soddisfare i bisogni umani. Economicamente, il progetto sarà mantenuto da un ristorante-hotel sulla confinante strada di grande percorrenza.
Dal punto di vista agricolo, l'esempio che il nostro amico seguirà sarà l'agricoltura naturale o del non fare di Fukuoka, rivoluzionaria per molti aspetti, ma già applicata con successo in diverse parti del mondo (interessanti al riguardo i siti italiani http://www.autosufficienza.com/ e http://www.permacultura.it).
Il tempo darà il suo resoconto, ma certo fa bene vedere persone che mettono in gioco praticamente tutto per un qualcosa che non ha niente a che vedere con il ritorno economico. 
Io e Cris, pur nelle differenti idee "teologiche" concordiamo che la vera rivoluzione è quella spirituale e la crisi italiana è prima di tutto spirituale.