giovedì 28 novembre 2013

Lavorare in Brasile



Premessa


In tempo di crisi sono molti quelli che pensano di trasferirsi all'estero in cerca di lavoro. Se poi, potendo scegliere, si può lasciare il Bel Paese per uno che nell'immaginario collettivo rappresenta la bella vita, le spiagge, il mare e tutto quello che una persona può desiderare...beh, allora l'immaginazione può nascondere la realtà. 


Pensarci bene
Non voglio qui né scoraggiare, né incitare certe decisioni, dettate non solo da esigenze economiche, ma anche e soprattutto esistenziali, quindi assolutamente personali e da rispettare.
Il Brasile non è un paese per fare esperimenti, in cui basta aprire il chiosco sulla spiaggia per campare bene.

Prima di fare un investimento di tempo o denaro, prendete in considerazione ogni aspetto, non solo economico. Ricordatevi che non è detto che se avete avuto successo con un'attività in un Paese, dobbiate per forza averlo anche in un altro; ogni luogo ha le sue abitudini: studiate prima bene il mercato, i comportamenti d'acquisto, il modo di pensare dei consumatori.

Il visto
E' il primo ostacolo da superare. Non si può partire dall'Italia come turisti e cercare lavoro (almeno regolarmente). Lavorare senza un regolare visto (ricongiungimento familiare, investimento) è assolutamente illegale e non vi assicurerà alcun diritto né forma di tutela legale. 

Il visto per lavoro viene richiesto direttamente dall'azienda brasiliana che seguirà la trafila burocratica connessa. Può essere richiesto tramite consolato brasiliano in Italia, o tramite domanda alla  Coordenação de Imigração do Ministério de Trabalho. Potrebbero essere richiesti ulteriori documenti che attestino le vostre specifiche competenze.
In questa pagina trovate la lista (minima) dei vostri documenti necessari per richiedere il visto tramite il consolato di Roma.

Il visto per investimento è, teoricamente, più semplice del precedente, dipendendo solamente da voi e dalla vostra disponibilità economica. Si ottiene aprendo in Brasile una società con almeno un socio brasiliano partecipante (che può partecipare anche all'1%) con un capitale minimo di 150.000 Reais (circa 50.000 Euro). Deve poi essere prodotto un piano di investimenti triennale della societàe, dopo 2 anni.I soldi trasferiti  restano vostri ed avete tempo per decidere come investirli .Il trasferimento  comporta il pagamento di una tassa obbligatoria dello 0,38%  (IOF ), più le commissioni bancarie. In teoria, potreste anche investire solo una parte dei soldi per l'acquisto di una casa in cui abiterete o che metterete a reddito. L'ottenimento del visto non vi obbliga comunque a vivere sempre in Brasile, ma a rientrarvi almeno una volta ogni 2 anni. 
Dopo 3 anni bisognerà dimostrare che la società aperta esiste ancora e che il business plan è stato rispettato.
Nei fatti, comunque, le difficoltà burocratiche non mancano: potrebbero venirvi richieste integrazioni di documenti (in particolare relative al numero di dipendenti che intenderete assumere). 
Se volete evitare mal di testa aggiuntivi, rivolgetevi a qualche agenzia seria che si occupa di questa materia (posso consigliarla privatamente, oppure basta cercare sul web).
Il visto per ricongiungimento familiare, naturalmente consente di svolgere attività lavorativa. Sicuramente è il più facile da ottenere, ma non mi consiglierei mai di sposarvi o di fare un figlio con un/una brasiliana per ottenere un misero visto. 

Lavorare in proprio
La maggior parte dei nostri connazionali tenta questa strada. I settori preferiti:turismo, mercato immobiliare, ristorazione. L'investimento iniziale può variare anche di molto, a seconda dell'attività e della zona. Normalmente, le città più piccole richiedono costi più bassi per l'acquisto di immobili, ma bisogna assicurarsi che il "giro" di turisti sia sufficiente. 
Nella ristorazione la concorrenza non manca e bisogna fare molta attenzione alla scelta del personale e alla localizzazione, che determinerà il tipo di clientela che frequenterà il vostro locale. 
Nel mercato immobiliare i migliori affare si fanno acquistando un terreno e costruendovi, per poi vendere o affittare l'immobile finito. Ma le competenze richieste e la trafila burocratica non sono per tutti. 
Insomma, leggete quante più esperienze possibili nel web, andate sul posto e studiate bene il mercato. E non abbiate fretta.

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