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ibahia.com |
Grave episodio contro un
giornalista nella manifestazione “Vem pra rua” di Salvador:
un giornalista del
quotidiano ibahia.com, legato al quotidiano soteropolitano Correio, è
stato obbligato da alcuni poliziotti a cancellare dalla propria
macchina fotografica foto che riprendevano l'azione dei poliziotti
contro alcuni manifestanti. Lo stesso è stato poi redarguito dalla
polizia con frasi del tipo “Se un giorno avrai bisogno di noi, non
chiamarci”, “E' a causa di gente come te che succedono queste
cose”.
Episodio ben diverso dalla
solidarietà con i manifestanti mostrata in altre città, dove la
polizia ha addirittura solidarizzato con i manifestanti.
Gli eccessi
ibahia.com |
Insomma, non mancano
gli eccessi da un lato e dall'altro: accanto infatti ad una
maggioranza di manifestanti pacifici, si sono schierati vandali che
hanno distrutto vetrine di negozi e fermate di autobus
(http://www.correio24horas.com.br/noticias/detalhes/detalhes-1/artigo/manifestacao-continua-em-salvador-no-campo-grande-mais-confronto/)
e buontemponi che hanno colto l'occasione per far festa, esibendosi
in prestazioni sessuali in piazza nel centro di Rio (vedi
http://noticianua.com/posts/casal-fazendo-sexo-no-meio-da-rua-na-manifestacao-no-rio).
Ma chi sono veramente
questi manifestanti
Chi sono i manifestanti
e cosa otterranno?
Solidarietà da tutti i
lati, anche dagli altri Paese (basta farsi un giro su internet). Ma
cosa vogliono veramente le persone scese in piazza (quelle
pacifiche)?
Riporto in basso il
riassunto di una ricerca effettuata a Salvador, che conferma una mia
precedente opinione.
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fonte: www.correio24horas.com.br |
Come si può vedere, la
maggior parte dei manifestanti sono giovani studenti con un buon
grado di istruzione, a conferma che l'educazione porta ad una
maggiore coscienza dei propri diritti; ma questo potrebbe limitare
molto la capacità di attecchimento nella coscienza di un paese
ancora molto legato ad un partito (PT) e ad una persona (Lula), che
hanno fondato il proprio consenso proprio fra le classi più basse
della popolazione. In breve, quanto rimarrà di tutta questa
“confusione” alle prossime presidenziali (2014)? E quanto invece
conterà la solita abile propaganda del governo?
Pericolosi
elementi
Alcuni opinionisti hanno affermato, forse esagerando, che le
repressioni della polizia hanno ricordato a molti quelle del tempo
della dittatura: di fronte alla stragrande maggioranza di
manifestanti pacifici, l'intento delle forze dell'ordine è stato
quello di impaurire la gente, senza mostrare il necessario equilibrio
psicologico, né preoccupandosi evitare azioni violente ed esplicite.
Avendo dalla loro parte la legge, si sentono autorizzati a procedere
come meglio credono, sicuri della loro impunità (ragionamento che
fanno anche nelle esecuzioni dei delinquenti più o meno comuni).
Un Evento
E' stato facile darsi
appuntamento, via internet. Ma internet è oggi luogo di molte
diverse aggregazioni, rischiando così di rendere anche questa un
semplice ritrovo, una di quelle tante valvole di sfogo contro
ingiustizie personali, più che di una collettività. Infatti, quale
è stato il motivo iniziale della protesta? 10 centesimi sul prezzo
dell'autobus? Forse questa è stata la goccia che ha fatto traboccare
il vaso ed esternare così insoddisfazioni per tanti aspetti ancora
da terzo mondo del brasile (nepotismo, giustizia inefficace, scuola
pubblica, sanità, (in)sicurezza pubblica).
E ora?
L'odierno oppio dei popoli
dei Paesi occidentali è, per me, il consumismo. Riusciranno i
brasiliani, con il loro carattere focoso e ancora molto più genuino
degli europei e dei nordamericani a non farsi assopire dal pericoloso
torpore dei contentini tecnologici?
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