domenica 23 giugno 2013

Vem pra Rua: Poliziotti, manifestanti ed elezioni

ibahia.com



Grave episodio contro un giornalista nella manifestazione “Vem pra rua” di Salvador:
un giornalista del quotidiano ibahia.com, legato al quotidiano soteropolitano Correio, è stato obbligato da alcuni poliziotti a cancellare dalla propria macchina fotografica foto che riprendevano l'azione dei poliziotti contro alcuni manifestanti. Lo stesso è stato poi redarguito dalla polizia con frasi del tipo “Se un giorno avrai bisogno di noi, non chiamarci”, “E' a causa di gente come te che succedono queste cose”.
Episodio ben diverso dalla solidarietà con i manifestanti mostrata in altre città, dove la polizia ha addirittura solidarizzato con i manifestanti.
Gli eccessi
ibahia.com
Insomma, non mancano gli eccessi da un lato e dall'altro: accanto infatti ad una maggioranza di manifestanti pacifici, si sono schierati vandali che hanno distrutto vetrine di negozi e fermate di autobus (http://www.correio24horas.com.br/noticias/detalhes/detalhes-1/artigo/manifestacao-continua-em-salvador-no-campo-grande-mais-confronto/) e buontemponi che hanno colto l'occasione per far festa, esibendosi in prestazioni sessuali in piazza nel centro di Rio (vedi http://noticianua.com/posts/casal-fazendo-sexo-no-meio-da-rua-na-manifestacao-no-rio).
Ma chi sono veramente questi manifestanti
Chi sono i manifestanti e cosa otterranno?
Solidarietà da tutti i lati, anche dagli altri Paese (basta farsi un giro su internet). Ma cosa vogliono veramente le persone scese in piazza (quelle pacifiche)?
Riporto in basso il riassunto di una ricerca effettuata a Salvador, che conferma una mia precedente opinione.
fonte: www.correio24horas.com.br

Come si può vedere, la maggior parte dei manifestanti sono giovani studenti con un buon grado di istruzione, a conferma che l'educazione porta ad una maggiore coscienza dei propri diritti; ma questo potrebbe limitare molto la capacità di attecchimento nella coscienza di un paese ancora molto legato ad un partito (PT) e ad una persona (Lula), che hanno fondato il proprio consenso proprio fra le classi più basse della popolazione. In breve, quanto rimarrà di tutta questa “confusione” alle prossime presidenziali (2014)? E quanto invece conterà la solita abile propaganda del governo?
Pericolosi elementi
Alcuni opinionisti hanno affermato, forse esagerando, che le repressioni della polizia hanno ricordato a molti quelle del tempo della dittatura: di fronte alla stragrande maggioranza di manifestanti pacifici, l'intento delle forze dell'ordine è stato quello di impaurire la gente, senza mostrare il necessario equilibrio psicologico, né preoccupandosi evitare azioni violente ed esplicite. Avendo dalla loro parte la legge, si sentono autorizzati a procedere come meglio credono, sicuri della loro impunità (ragionamento che fanno anche nelle esecuzioni dei delinquenti più o meno comuni).  

Un Evento
E' stato facile darsi appuntamento, via internet. Ma internet è oggi luogo di molte diverse aggregazioni, rischiando così di rendere anche questa un semplice ritrovo, una di quelle tante valvole di sfogo contro ingiustizie personali, più che di una collettività. Infatti, quale è stato il motivo iniziale della protesta? 10 centesimi sul prezzo dell'autobus? Forse questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed esternare così insoddisfazioni per tanti aspetti ancora da terzo mondo del brasile (nepotismo, giustizia inefficace, scuola pubblica, sanità, (in)sicurezza pubblica).
E ora?
L'odierno oppio dei popoli dei Paesi occidentali è, per me, il consumismo. Riusciranno i brasiliani, con il loro carattere focoso e ancora molto più genuino degli europei e dei nordamericani a non farsi assopire dal pericoloso torpore dei contentini tecnologici?

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