sabato 28 giugno 2014

Il mondiale che le telecamere non mostrano

Nosso xondaro Wera aproveitando sua participação na abertura da Copa para deixar a público a pauta de todos os povos indígenas: DEMARCAÇÃO JÁ!  Pena que a grande mídia desviou as câmeras e escolheu não transmitir a única mensagem verdadeira dessa cerimônia! Aguyjevete pra quem luta na copa!
http://campanhaguaranisp.yvyrupa.org.br/





La regia internazionale reagisce prontamente: quando uno streaker invade il campo da gioco, le centinaia di milioni di telespettatori da casa non se ne accorgono, l’inquadratura viene immediatamente cambiata, la performance censurata. Che siano invasioni goliardiche con tifosi seminudi o proteste a sfondo politico, la Fifa non gradisce simili improvvisazioni. 

Il popolo Guaranì
Quella forse più eclatante è stata catturata dai fotografi prima della partita inaugurale dei Mondiali: il 13enne brasiliano Werá Jeguaka Mirim, appartenente al popolo dei Guaranì, era entrato sul terreno di gioco dell’Arena Corinthians di São Paulo assieme a due amici per liberare delle colombe in aria ma, prima di uscire dal campo, aveva estratto dai pantaloni uno striscione rosso con la scritta «Demarcação já!» (Demarcazione subito!), una protesta per denunciare la condizione dei popoli indigeni e delle loro terre, molto presenti anche in rete, ad esempio attraverso questo  blog, punto di riferimento di una lotta sconosciuta ai più da parte di migliaia di persone di un popolo ormai senza terra.
In letteratura, vorrei qui ricordare un grande libro del nostro Eugenio Corti, La terra dell' Indio, che affronta il tema delle reduciones, fra Paraguay e Brasile.

fonte: www.ilcorriere.it

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