domenica 15 giugno 2014

Come acquisire la cittadinanza brasiliana




Qualche chiarimento
Mi rendo conto che c'è molta confusione su questo argomento. Cercherò di chiarire subit alcune cose, in base alle domande ricevute da alcuni lettori:
Sposarsi con un cittadino brasiliano dà diritto all'acquisizione della cittadinanza brasiliana? No
L'ottenimento del visto permanente permette di acquisire cittadinanza brasiliana?No

Diverse tempistiche
La prima è quella di risiedere in Brasile da 15 anni, senza aver collezionato precedenti penali. Per esempio, coloro che lavorano in Brasile con regolare visto di lavoro (che è un visto provvisiorio, almeno inizialmente) rientrano in questo caso.

L'attesa si riduce a 4 anni nel caso di visto permanente dopo aver dimostrato una sufficiente conoscenza della lingua portoghese e le risorse per mantenere sé stessi e la propria famiglia.

I tempi si riducono ulteriormente ad un solo anno se:
- il coniuge è cittadino brasiliano
- un proprio figlio è brasiliano
- un genitore è brasiliano
- si è prestato un servizio rilevante al Brasile, secondo il giudizio del ministero della Giustizia

Al seguente link la lunga lista di documento necessari per inoltrare la domanda:

Tutti i bambini nati all'estero con almeno un genitore brasiliano acquistano di diritto la cittadinanza brasiliana, previa trascrizione dell'atto di nascita presso il consolato brasiliano del paese in cui sono nati.

Quali i vantaggi?
- Il visto permanente, se si trascorrono 2 anni consecutivi fuori dal Brasile, si perde automaticamente. La naturalizzazione ci metterebbe in salvo da questo pericolo.
- Facilità ed economicità nel richiedere documenti, come la carta d'identità. Uno straniere deve sempre rivolgersi alla polizia federale, con tempi e costi moooolto più elevati.
- Possibilità di partecipare a concorsi pubblici.
- Possibilità di comprare terreno rurale senza limiti (in alcuni stati gli stranieri non possono acquisire più di un certo numero di ettari)

E i possibili svantaggi?
Ne vedo solo uno reale: il voto, che in Brasile è obbligatorio, con le inevitabili file e l'obbligo di giustificarsi nel caso siamo all'estero e non abbiamo votato.
Uno svantaggio teorico è l'obbligo del servizio militare, nel caso dei giovani.

Tirando le somme
Al di là di motivi "ideologici" di quelli che per protesta vogliono rinunciare alla cittadinanza italiana per acquisire quella brasiliana, dipende molto dalla propria situazione, non essendoci, in linea generale, vantaggi/svantaggi evidenti, se non quello di non perdere più il visto permanente nel caso si trascorrano 2 anni fuori dal Brasile.
Mettete in conto, comunque, diversi rompicapo burocratici: se già è laborioso richiedere il visto permanente, tanto di più lo è chiedere la naturalizzazione. Può aiutare molto possedere un'impresa con diversi dipendenti brasiliani o, comunque, avere un bel reddito in Brasile, con dichiarazioni di reddito a posto.
Quelli che vivono di rendita (italiana) dovranno dimostrare accuratamente l'origine di tale fonte finanziaria, con traduzioni giurate e autenticazioni di documenti italiani.

Una nota sulla doppia cittadinanza
Concludo ricordando che l'acquisizione della cittadinanza brasiliana non determina la perdita di quella italiana, a meno che non si rinunci espressamente alla cittadinanza originaria. 
Saremo naturalizzati brasiliani, con il diritto al doppio passaporto

13 commenti:

  1. Grazie Dario per questo post. Vorrei chiederti solo una cosa. Mi risulta che quando si richiede la naturalização sul modulo di richiesta c'é scritto che si rinuncia alla propria cittadinanza originaria. Questo fatto ha funzionato da deterrente per molti amici che vivono in Brasile. Ma non riesco a capire se si puó evitare e come. Grazie mille, abraço!

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  2. Ciao, hai ragione nel modulo c'è la dicitura che si rinuncia alla cittadinanza, ma la legge italiana n 91/1992 art. Art. 11. afferma

    1. Il cittadino che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera conserva quella italiana, ma puo' ad essa rinunciare qualora risieda o stabilisca la residenza all'estero.

    Penso che la dicitura del formulario dipenda dal fatto che alcuni paesi non ammettono la doppia cittaidnanza, ma non è il caso del'Italia.

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  3. Grazie per la risposta Dario. Chiedevo perché so che lale autorità brasiliane chiedono espressamente di 'marcar' la benedetta casella. Mi domando se tale dichiarazione non potrebbe avere qualche validità nei confronti dell'Italia, come manifestazione della volontà di rinunciare espressamente alla nostra cittadinanza...

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  4. Ciao Lorena, personalmente non ho fatto la richiesta per la doppia cittadinanza, so però di italiani che hanno la doppia cittadinanza quindi deduco che non si perda quella italiana. E' un po' come la residenza: quando diventi residente in Brasile dovresti iscriverti al consolato come italiano residente all'estero, ma se non lo fai non succede nulla. Ti consiglio di rivolgerti al consolato italiano e/o brasiliano.

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  5. attenzione, che non succede nulla se non vi iscrivete all'AIRE moca vero: guardate che se non lo fate incorrete nella doppia tributazione e la agenzia delle entrate italiana non perdona. se non fate iscrizione AIRE il Brasile pretenderà la dichiarazione dei redditi in quanto residenti (stranieri o no, irrilevante, la residenza è quella che in Brasile conta ai fini fiscali) e l'Italia pure perchè non risultate residenti all'estero. state attenti.
    fonti: italiana residente in Brasile (e al punto di chiedere la naturalizzazione, per la quale confermo, non si scappa da quella casellina, ma mi serve per i concorsi pubblici, senza la quale non si fanno, ma andrò a chiedere al consolato italiano in merito)

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    1. Grazie per il tuo contributo Pina. Tuttavia, nel caso una persona non abbia un reddito in brasile, può anche non iscriversi all'AIRE e pagare le tasse in Italia (e nulla in Brasile). Sarebbe interessante sapere la risposta del consolato italiano. Grazie

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    2. ri ps: quanto scritto sopra è valido appunto perchè sto vedendo che ci sono , in alto a destra, post quali vivere di rendita e aprire un conto in Brasile, dunque ho ritenuto di utilità informare

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  6. ecco quanto risposto sia da parte del consolato che dalla polizia federale brasiliana (atta a ricevere la domanda di naturalizzazione): quando uno straniero chiede la naturalizzazione, al momento di ottenerla per il Brasile è considerato a tutti gli effetti brasiliano (e dunque anche con l'obbligo di votare, ma con l'enorme vantaggio di poter accedere ai concorsi pubblici e anche alle cariche politico-parlamentari che non siano strettamente riservate ai brasiliani nati)e non più cittadino italiano, spagnolo, cinese, ecc. Per il paese di origine però, qualora per legge ammetta la doppia (o tripla, ecc.) cittadinanza, tale dichiarazione non ha effetto, con la conseguenza che è possibile avere due (o più) pasaaporti, usando quello brasiliano quando si esce ed entra in territorio brasiliano (aeroporti, porti, consolati e ambasciate) e quello dell'altro paese nei casi analoghi. spero essere stata utile

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  7. ps: attenzione però con questa storia dell'AIRE: ora per legge italiana è fatto obbligo l'iscriversi entro i 90 giorni dall'arrivo nel nuovo paese allo scopo di risiedervi quantomeno per oltre 180 giorni all'anno. E se avete un conto bancario estero, qualora non iscritti all'AIRE dovrete pagarci le tasse in Italia, cosa che non va fatta se invece siete iscritti all'AIRE. Se in Italia non avete alcuna proprietà (neppure l'auto o moto) nè stretti familiari che ci vivono (es. il papà lavora in Perù ma il figlio è iscritto e frequenta l'università in Italia, situazioni per le quali per il fisco italiano si è considerati residenti in Italia comunque) non vi conviene pagare le tasse sul conto estero in Italia. Capisco che possa sembrare una scocciatura, ma l'iscrizione obbligatoria, poi, è una novità legislativa che in effetti fino a poco fa non c'era. Anche perchè il giorno in cui vi occorrerà una certificazione, spesso e ben volentieri richiesta dalla burocrazia brasiliana che a quella italiana non ha un bel nulla da invidiare, prendere un aereo per tornare al comune di appartenenza costa caro....molto più che recarsi al consolato....Esempio banale: vi viene richiesto un estratto di nascita (neanche certificato, i brasiliani sono pignoli, vogliono dappertutto paternità e maternità come in Italia secolo XIX)da parte di una istituzione brasiliana alla quale siete interessati per via di un corso. E se poi dovrete chiedere la naturalizzazione l'AIRE può diventare imprescindibile proprio a causa della mole di documentazione che viene richiesta. es. nel mio caso, in cui gli organi governativi sono andati in sciopero e tali comunque dicono che la documentazione non può superare i 90 gg., ecco che tale scadenza uno di essi l'ha ampiamente superata. Se la polizia federale non si dovesse accontentare, essendo iscritta AIRE posso farmi rilasciare una nuova copia con data fresca dal consolato italiano anzichè spendere una fucilata per tornare in Italia a farlo rifare....spero avere aiutato, dato che il punto è naturalizzazione e la naturalizzazione quanto a documenti è asfissiante

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    1. Grazie mille Pina, sicuramente le tue info possono far comodo a molti. L'unico inconveniente dell'iscrizione all'aire mi sembrerebbe la perdita dell'asistenza sanitaria in Italia.
      Riporto dal sito www.salute.gov.it
      Cittadini italiani residenti all’estero in Paesi nei quali non vigono accordi in materia sanitaria in temporaneo soggiorno in Italia (DM 1° febbraio 1996)

      I cittadini italiani che trasferiscono (o hanno trasferito) la residenza in uno Stato con il quale non è in vigore alcuna convenzione con l’Italia perdono il diritto all’assistenza sanitaria, sia in Italia che all’estero, all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale e della iscrizione all’AIRE, fatta eccezione per i lavoratori di diritto italiano in distacco, che mantengono il diritto all’assistenza sanitaria in Italia e all’estero.

      L’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) o il diritto di voto in Italia, non aprono un diritto all’assistenza sanitaria in Italia.

      Chiaramente ognuno, a seconda della propria situazione personale e lavorativa deve considerare la soluzione a lui più conveniente. Grazie ancora a Pina per le info dettagliate sulla naturalizzazione

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  8. si, sapevo della perdita dell'assistenza sanitaria italiana la quale fa veramente paura a tanti, ma il punto dal quale non si scappa è il seguente: se viviamo stabilmente in Brasile (e a maggior ragione, se chiediamo anche la naturalizzazione, il cui motivo è senz'altro la partecipazione ai concorsi pubblici e/o alla vita politica brasiliana, per le quali il solo visto permanente è insufficiente), ecco....residenza, domicilio, ci viviamo....se ci ammaliamo come raggiungere il medico di famiglia o un pronto soccorso italiani stando in Brsile? L'Italia non è esattamente dietro l'angolo. Fosse la Francia o l'Austria si potrebbe anche, vivendo ai confini.
    la vedo dura....
    Se può esservi utile, qua ci sono 2 opzioni:
    -il famoso plano de sau'de, che oltre alle visite mediche e agli esami clinici comprende anche i ricoveri e la chirurgia
    -una convenzione particolare con una clinica (molto meno cara) che comprende tutto tranne i ricoveri e la chirurgia
    Nel mio caso ho optato per il primo tipo, dato che non tornerò mai più in Italia (tranne forse per una breve visita, ma tra anni, anni, anni....)
    Votare in Italia francamente è oramai l'ultimo dei miei pensieri, ma la doppia tributazione era invece uno dei primi. Specie sapendo che dall'anno prossimo in avanti non avrò più nessuno che se ne possa occupare (e poi perchè pagare le stesse tasse in 2 paesi?) perchè gli amici che quest'anno l'hanno fatto per me, a loro volta lasceranno il paese. e familiari non ne ho, sono purtroppo deceduti. La conseguenza sarebbe ritrovarsi una bella incriminazione per evasione fiscale qualora si dovesse nuovamente, a causa di circostanze dettate da forza maggiore (leggasi l'obbligatorietà di reperire documenti che neppure il consolato è abilitato ad emettere), tornare a metter piede in Italia. Con l'aggravante che se si incorre nella circostanza dell'evasione involontaria, dopo l'accordo dell'anno scorso che 4 paesi europei (tra cui ovviamente l'Italia)ne hanno spinti altri 43 a firmare, in tali casi il potere di pignoramento su conto corrente da parte di Equitalia non avrà più limiti. L'accordo faceva riferimento alla definitiva rottura del sigillo bancario, dunque, dell'italiano non iscritto all'AIRE che vive in uno di tali 43 paesi, tra i quali il Brasile, i finanzieri sapranno ovunque egli abbia un conto e se non ha tributato in Italia durante il periodo X. Il commercialista della mia defunta mamma mi aveva confermato di tale accordo del quale gli avevo chiesto delucidazioni e infatti mi raccomandava di fare iscriziona AIRE il prima possibile una volta messo piede in Brasile. In materia fiscale il mio consiglio è rivolgersi ad un professionista preparato perchè ho saputo purtroppo di italiani che si sono ritrovati evasori fiscali involontari. Posto queste notizie perchè purtroppo parecchi hanno dilemmi fiscali e non sanno dove andare a parare. Certo che invece per qualcuno che ha intenzione di ritornare in Italia definitivamente perdere l'assistenza sanitaria può essere un bell'impiccio, ma allora non sarebbe sufficiente tornare a chiedere la residenza? Chi torna in Italia per rimanerci è comunque obbligato a farlo e una volta riavuta la residenza ritorna anche l'assistenza sanitaria (magari però non più lo stesso medico di famiglia di prima, che oramai saturato di pazienti, la ASL non lo riassegna più, dunque sarà questa la vera preoccupazione?)

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  9. nel caso di apertura di un conto brasiliano (per il quale, come oramai tutti sappiamo, è indispensabile la bolletta della luce, anche a nome di un familiare cionvivente che però dovrà dichiarare la convivenza, in buona sostanza senza bolletta della luce qui in Brasile non si campa) e di residenza fiscale in Italia: è da 2/3 anni necessario compilare il quadro RW anche al di sotto delle 5000 euro. Informatevi però bene o all'agenzia entrate o dal vostro commercialista, perchè la cifra per il pagamento delle 34 euro per mantenimento conto estero è variata nel corso degli anni alla stessa velocità con cui si cambiano i calzini (una volta era 10.000 con obbligo dichiarazione e pagamento, poi diventato obbligatorio per qualunque cifra ma con pagamento sopra le 5.000).
    Quando poi farete richiesta di naturalizzazione, vi serviranno 2 copie all'anno, appunto, di bolletta della luce per tutti gli anni in cui avete avuto il visto permanente. Riguardo poi a chi non ha reddito in Brasile, attenzione: niente reddito, niente naturalizzazione, è la regola che le autorità brasiliane applicano, dunque dovrete dimostrare di avere un reddito sufficiente per potervi mantenere, il che vale anche per chi abbia, come me, coniuge brasiliano oppure figli oppure entrambi.
    Fonti: polizia federale brasiliana

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  10. ops, scusa Dario, ho visto solo ora che nell'articolo avevi parlato dell'obbligo di reddito, ma avevo fatto riferimento al tuo post riguardante chi non ha reddito in Brasile

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